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Storia di un mito

Enzo Ferrari è l’uomo che ha creato la più nota scuderia del mondo e ha dato origine ad un mito: quel cavallino rampante simbolo di velocità e della voglia di vincere, emblema della rossa di Maranello. Alla sua scomparsa nel 1988, il pacchetto azionario diventa per il 90% del Gruppo Fiat, mentre la parte restante va al figlio Piero, che è rimasto all’interno dell’azienda come vice presidente. Nel 2013 e nel 2014 il marchio è stato riconosciuto come il più influente al mondo. La casa automobilistica Ferrari viene fondata nel 1929 in provincia di Modena e l’anno successivo vede il debutto ufficiale in gara in occasione della quarta edizione della Mille Miglia. È un esordio sfortunato perché nessuna delle tre auto iscritte da Ferrari riesce a vedere il traguardo, ma pochi mesi dopo arriva il primo successo grazie al neo acquisto del team, il “mantovano volante” Tazio Nuvolari, il primo grande campione della scuderia. Nel 1950 la squadra del Cavallino Rampante debutta in Formula 1 e da allora la striscia di vittorie della compagine di Maranello è stata impressionante, con 16 titoli Costruttori e 15 Piloti. Il primo campionato del mondo piloti conquistato dalla casa automobilistica risale al 1952, quando Alberto Ascari si laurea campione del mondo su una Ferrari 500 F2. Altri due grandi sportivi che hanno scritto la storia di questo sport al volante di una rossa sono Manuel Fangio e Niki Lauda, che hanno festeggiato rispettivamente un titolo mondiale nel 1956 e due titoli nel 1975 e nel 1977. Al primo posto però non può che esserci Michael Schumacher che ha ottenuto maggior numero di successi: il campione ha guidato le vetture della scuderia italiana per 10 anni, dal 1996 al 2006, vincendo ben 5 titoli mondiali consecutivi, negli anni 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004, periodo in cui grazie a lui la Ferrari è stata praticamente imbattibile.

Orgoglio rosso: Michael Schumacher

Le monoposto più vincenti

F2004 F2002 312 T2 500 F2

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